Ricordi
“L'essenza dei ricordi risiede nel fatto che niente passa.” Elias Canetti
Personaggi noti e illustri che abbiamo avuto onore di rimpatriare
ABDALLAH BOUAMRANE MOUNIR
Nato(-a): 04 Marzo 1968
Morto(-a): 07 maggio 2004
Nota biografica:
Mounir Abdallah Bouamrane (Munir Abd Allah abuAmran) (nato il 4 marzo 1968 ad Algeri, morto il 7 maggio 2004 in Iraq) - tecnico di montaggio audio e video di origine algerina, ucciso durante una missione giornalista in Iraq insieme al giornalista Waldemar Milewicz.
Sua madre era polacca Dopo la laurea (1988), si trasferisce in Polonia e diventa tecnico delle apparecchiature audiovisive. Dal 1993 lavora per la televisione polacca curando l'editing di video e audio per l'Agenzia d'informazione televisiva e collaborando con i programmi d'informazione (Panorama).
All'inizio di maggio 2004 parte per l'Iraq con l'equipe della televisione polacca; ricopre il ruolo di tecnico di montaggio e di interprete. Ucciso durante il fuocoalveicolo con dei giornalisti. Il presidente Aleksander Kwasniewski gli conferisce, postumo, la Croce al merito d'oro.
Sepolto nel cimitero islamico del Cimitero di Powązki di Varsavia
BÓR-KOMOROWSKI TADEUSZ
Nato(-a): 01 giugno 1895
Morto(-a): 24 agosto 1966
Nota biografica:
TadeuszBór-Komorowskisopranome "Bór", "Znicz", "Lawina" (nato il 1 giugno 1895 a Chorobrów in provincia di Brzeżany, morto il 24 agosto 1966 a Buckley, Inghilterra) - Generale di divisione dell'Esercito Polacco – comandante di ArmiaKrajowa.
Nacque nella famiglia di Mieczysław Marian Komorowski stemma, Korczak e di Wanda Zaleska-Prawdzic. Imparentato con il gen. TadeuszRozwadowski, nella cui tenuta venne al mondo. Iniziò la sua carriera militare nell'esercito austro-ungarico. Durante la prima guerra mondiale prestò servizio sul fronte russo e italiano. Nell'esercito polacco dal 1918. Nella guerra bolscevica, fu comandante del 12° Reggimento di Uhlan. Partecipò alla battaglia di Komarov (dove venne ferito).
Poi, tra l’altro, fu istruttore di equitazione alla Scuola Ufficiali di Artiglieria di Varsavia (1922-1923), partecipò alle Olimpiadi di Parigi del 1924 in equitazione, fu quatermaster e poi il vice comandante dell'8° Reggimento di Ulani (1924-1926) e il capo della squadra di equitazione alle Olimpiadi di Berlino (1936)[1]. Tra il 1927 e il 1938 Comandante del 9° Reggimento di Ulani di Trembowla, e negli anni 1938-1939 divenne comandante del Centro di Addestramento alla Cavalleria di Grudziądz.
Nella campagna di Polonia, prima fu il comandante del Centro di Supporto del Gruppo di Cavalleria di Garwolin, poi il vice comandante della Brigata di cavalleria combinata “płk Adam Zakrzewski” nell'Armia di Lublino.
Nella cospirazione, fuil comandante dell’Area Cracovia ZWZ.Dal maggio 1940 fuGenerale di brigata; dopo la sua scoperta e l’arrivo a Varsavia, divenne il vice comandante della ZWZ - comandante di ArmiaKrajowa - dal 1 luglio 1943 (formalmente dal 17 luglio 1943) Comandante di ArmiaKrajowa. Dal marzo 1944 fu Generale di divisione. Prese decisione della rivolta di Varsavia.
SOLDATI DELLA CAPITALE! Oggi, ho emesso l’ordine da Voi così desiderato per combattere apertamente l'eterno nemico della Polonia, l'invasore tedesco. Dopo quasi cinque anni di lotta costante condotta in cospirazione, ora siete pronti al confronto aperto con le armi in mano per restituire la libertà alla vostra patria e punire i criminali tedeschi con una punizione esemplare per il terrore e i crimini commessi nel territorio polacco.
Dal 30 settembre 1944 fu comandante in capo delle Forze Armate Polacche. Dopo la caduta della rivolta divenne prigioniero.
Dopo la guerra, soggiornò in esilio in Gran Bretagna, dove fino al 1946 fu comandante in capo delle Forze Armate Polacche in esilio, 1947-1949 ricoprì la carica di primo ministro del governo polacco in esilio. Dal luglio 1956 divenne membro del Consiglio dei Tre in esilio. Sepolto nel cimitero di Gunnersbury a Londra.
• Ordine dell'Aquila Bianca (postumo 1995)
• Croce di commendatore dell’Ordine della Guerra Virtuti Militari
• Croce di cavaliere dell’Ordine della Guerra Virtuti Militari
• Croce d'oro dell’Ordine della Guerra Virtuti Militari
• Croce d’argento dell’Ordine della Guerra Virtuti Militari
• Gran croce dell’Ordine della Polonia restituta
• Croce di ufficiale dell'Ordine di Polonia restituta
• Croce del Valore - tre volte
• Croce al merito d'oro con spade
• Croce al merito d'oro
• Croce al merito d'argento
• Il generale Bór-Komorowski aveva il titolo di Conte, proveniva da una famiglia che suggellava lo stemma di Korczak.
• Nel 2004 al gen. TadeuszBorowi-Komorowski fu insignito postumo il titolo di cittadino onorario della città di Głowno.
CHINNIAH CLARENCE FELICIAN
Nato(-a): 1951
Morto(-a): 8 gennaio 2009
Nota biografica:
Clarence FelicianChinniah nato nel 1951, morto l’8 gennaio 2009 a Varsavia - diplomatico dello Sri Lanka, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica Democratica Socialista di Sri Lanka in Polonia.
Svolse la missione diplomatica in qualità di ambasciatore dal 30 agosto 2007.
DEMBIŃSKI RYSZARD STEFAN
Nato(-a): 24 febbraio 1924
Morto(-a): 29 giugno 2008
Nota biografica:
Il defunto Ryszard Stefan Dembiński (24 febbraio 1924 - 29 giugno 2008) fu deportato in Siberia e insieme a sua madre fu mandato dai sovietici in Kazakistan. Si unì all'esercito del generale WładysławAnders, e più tardi come soldato della prima Divisione Corazzata del GenStanisławMaczek partecipò alla liberazione di Francia, Belgio e Olanda. Al termine della guerra, RyszardDembiński rimase in esilio a Londra. Qui, per molti anni, ricoprì il ruolo di segretario, membro della redazione e presidente del Comitato Editoriale della “Rivista di cavalleria e mezzi corrazzati”. Fu molto attivo nell’Istituto polacco e nel Museo Gen. Sikorski” a Londra. Dal 1999 fu membro onorario del Consiglio del Patrimonio Archivistico del Ministro della Cultura, del Consiglio per lo studio della Repubblica Polacca della Cospirazione e del Capitolo dell'Ordine della Polonia Restituita.
La BONGO ha organizzato il trasporto delle salme dei Signori Dembińscy - di rotmistrzRyszard Stefan Dembiński e sua moglie Wanda Różacont. Raczynska di stemma Nałęcz Le salme sono state rimpatriate dal Londra a Poznań.
I coniugi furono sepolti nella cripta di famiglia di Raczyńscy a Rogalin.
DEMBIŃSKA WANDA - Z RACZYŃSKICH
Nato(-a): 30 settembre 1933
Morto(-a): 2 febbraio 2016
Nota biografica:
La defunta Wanda da Raczyńscy DEMBIŃSKA (30.09.1933 - 2.02.2016) - figlia del Presidente della Repubblica di Polonia Edward Raczyński, una vera dama con conoscenza del mondo e di grande saggezza. Ebbe la fortuna di conoscere molte eminenti personalità polacche del XX secolo e quindi fu un vero e proprio testimone della storia. Trattava la gente sempre con rispetto e simpatia. Piena di umorismo e di gioia, con un’ammirevole forza d’animo sopportava una malattia grave e incurabile La rinforzava la sua profonda e calorosa fede in Dio.
La BONGO ha organizzato il trasporto delle salme dei Signori Dembińscy - di rotmistrzRyszard Stefan Dembiński e sua moglie Wanda Różacont. Raczynska di stemma Nałęcz Le salme sono state rimpatriate da Londra a Poznań.
I coniugi furono sepolti nella cripta di famiglia di Raczyńscy a Rogalin.
HALLER VON HALLENBURG JÓZEF
Nato(-a): 3 agosto 1873
Morto(-a): 4 giugno 1960
Nota biografica:
Józef Haller von Hallenburg (nato il 13 agosto 1873 a Jurczyce, morto il 4 giugno 1960, a Londra) - generale dell'esercito polacco, legionario, Scoutmaster, presidente dell’Associazione degli Scout polacchi, attivista politico e sociale, prozio del generale Józef Haller von Hallenburg
Nacque il 13 agosto 1873 nella tenuta Jurczyce vicino a Cracovia (comune di Skawina), come terzo figlio dell'aristocratico proprietario terriero Henryk Haller von Hallenburg e di Olga della famiglia di Treter. In linea retta fu discendente di Jan Haller, libraio e proprietario della prima casa editrice in Polonia nel XVI secolo. Il fratello minore di Józef fu Cezary, successivo deputato al parlamento austriaco, e capitano dell'esercito polacco.
Nel 1882, la famiglia Haller si trasferì a Lviv, dove il giovane Józef iniziò la sua formazione nella scuola media tedesca. Dopo il diploma di scuola media superiore, entrò nella Scuola Inferiore di educazione reale di Kosice in Ungheria (ora Slovacchia), e poi nella prestigiosa Scuola Superiore di educazione reale di Hranice, Moravia (all'epoca Maehrisch-Weisskýrchen), frequentata anche dagli arciduchi d'Austria. Dopo la laurea studiò all’Accademia Tecnica di Vienna nella facoltà di artiglieria.
Nel 1903 sposò Aleksandra Sala. Nel 1906 nacque suo figlio Eryk.
Dopo aver completato gli studi, Józef Haller fu nominato secondo tenente e iniziò il periodo di 15 anni di servizio nell'esercito austriaco. Negli anni 1895-1910 prestò servizio nell'11° Reggimento d'Artiglieria a Lviv e Stanislawów. Prestò servizio come istruttore e poi come comandante presso la scuola volontaria di ufficiali di artiglieria della durata di un anno. Riformò l’insegnamento rimuovendo gli ufficiali professionali demoralizzati dalle loro funzioni di istruttori e sostituendoli con volontari. Nonostante i dispiaceri causatigli dai suoi superiori, introdusse la lingua polacca nelle scuole per ufficiali. Nel farlo richiamava le delibere del parlamento di Vienna che consentivano l'uso parziale della lingua polacca nell'esercito. Per i suoi ottimi risultati ricevette la più alta medaglia militare austriaca al merito (SignumLaudis)[1].
Nel 1910, dopo aver raggiunto il grado di capitano e non avendo più niente da imparare nell’artiglieria austriaca, lasciò il servizio dell'esercito austro-ungarico per servire il paese in modo diverso fino al momento in cui la patria avrebbe avuto bisogno di lui.
Dopo aver lasciato l'esercito Haller si dedicò alle attività sociali. Fu attivo nel movimento cooperativo dove ottenne notevoli successi. Nel 1912 divenne ispettore presso la Compagna dei Circoli Agricoli, dove organizzava corsi di agricoltura, allevamento e caseificazione. Fu anche coinvolto nel movimento di scoutismo fondato nel 1911 e nella Società Ginnastica "Sokół", Haller si occupava di militarizzazione di “Sokół” e della polonizzazione del movimento di scouting e alla sua trasformazione in scouting polacco.
Dalla metà del 1912 lavorò intensamente come istruttore militare: fondava squadre di Sokol, organizzava corsi segreti militari, per sottoufficiali e ufficiali per la gioventù polacca. Nel 1913, insieme ai suoi colleghi, sviluppò modelli di segni e termini per lo scoutismo polacco, molti dei quali sono ancora in vigore. Contribuì in modo particolare alla creazione della Croce dello Scoutismo, proponendo la combinazione del modello della Croce di Malta con la Croce dei Virtuti Militari polacchi.
L’inizio della Grande Guerra divenne un segnale per la mobilitazione dei membri delle organizzazioni patriottiche paramilitari polacche. Il 27 agosto 1914 fu emessa un'ordinanza per la costituzione delle Legioni polacche, in base alla quale a Lvivl iniziarono a formare la Legione orientale sotto il comando del Gen. Adam Pietraszkiewicz. Haller, esonerato dalla leva nell'esercito austriaco, fu il principale organizzatore di questa formazione nata della fusione delle squadre di "Sokół", squadre paramilitari DrużynyBartoszowe e una parte di PolskieDrużynyStrzeleckie (Squadre Polacche di Fucilieri). All'epoca, le sconfitte subite dall'esercito austriaco in Galizia portarono all'occupazione di Lviv e di tutta la Galizia orientale da parte dell'esercito russo. La Legione dovette evacuare nella zona di MszanaDolna. Tuttavia, nonostante avesse completato la sua formazione, non entrò in battaglia. A seguito del crollo del morale dei soldati e dell'opposizione al giuramento di fedeltà all'imperatore richiesto dal comando austriaco, la legione fu sciolta.
Józef Haller assunse il comando dei soldati che volevano continuare la loro lotta con la Russia nelle Legioni Polacche. Dopo aver modificato e completato le file con nuovi volontari, assunse la posizione di comandante del 3° Reggimento Legionario. A quel tempo fu promosso al rango di tenente colonnello. Il 30 settembre 1914, insieme alla sua unità, lasciò Cracovia recandosi al fronte nei Carpazi orientali. In condizioni pedoclimatiche estremamente difficili, la Brigata sostenne la difesa dei passi dei Carpazi e difese l'accesso delle truppe russe all'Ungheria.
All'inizio di ottobre 1914, la brigata arrivò nei Carpazi dalla parte ungherese. Il 12 ottobre, le unità del 3° Reggimento di Fanteria sotto il comando di Haller conquistarono il paese di Rafajłowa, sito già in Galizia. Le forze principali delle legioni arrivarono a Rafajłowa il 22 e 23 ottobre attraverso una strada costruita dagli artificeri, che conduceva attraverso un passo vicino al Monte Pantyr a Gorgany (dopo la guerra furono chiamate il Passo delle Legioni e la Via delle Legioni) e intrapresero un’offensiva in direzione di Stanisławów. Il 24 ottobre conquistaronoNadwórna, e il 29 ottobre combattettero la battaglia di Molotov e, dopo aver subito pesanti perdite, si ritirano nuovamente nella regione di Rafajłowa. A novembre la brigata venne divisa in due parti, le truppe sotto il comando di Haller rimasero a Rafajłowa, mentre le altre continuarono i combattimenti nella regione di Hucul e nella Bucovina settentrionale.
Il 24 gennaio 1915, i russi lanciarono un violento attacco notturno contro le posizioni del 3° Reggimento Legionario. I legionisti, nonostante la loro sorpresa iniziale, grazie al controllo e al coraggio del loro comandante, respinsero il nemico, infliggendogli grandi perdite e prendendo molti prigionieri. Tuttavia, a causa delle continue lotte, le truppe persero quasi il 50% dei soldati.
Dopo che gli attacchi furono respinti e la linea del fronte si stabilizzò di nuovo, il tenente colonnello Haller consegnò il comando del 3° reggimento al maggiore Minkiewicz, e lui stesso rimase nella 2° Brigata come ufficiale disponibile al comandante. Il 14 marzo 1915, fu promosso al grado di colonnello.
Nel maggio 1915, durante un permesso subì un grave incidente stradale nei pressi di Częstochowa e rimase ricoverato in ospedale per 10 mesi. Nella primavera del 1916, Haller divenne membro del Consiglio dei Colonnelli, che riuniva i leader dei legionari, in opposizione al Comando delle Legioni filo-austriaco. Nel luglio 1916, venne riassegnato e divenne comandante della 2° Brigata delle Legioni Polacche. Dopo la crisi del giuramento del luglio 1917, comandò la Seconda Brigata, che entrò a far parte del Corpo Polacco Ausiliare, subordinato all'Austria.
Il 15 febbraio 1918, protestando contro le disposizioni del trattato di Brest, insieme alla sua 2° Brigata e ad altre truppe polacche, sfondò il fronte austro-russo nei pressi di Rarańcza e si unì alle formazioni polacche in Russia. Fu assegnato al comandante della neoformata 5ª Divisione dei Fucilieri Polacchi e dal 28 marzo 1918 comandò le unità di tutto il 2° Corpo polacco in Ucraina. Il 7 aprile 1918 fu nominato generale.
La Germania percepiva la presenza di truppe polacche in Ucraina come una violazione delle condizioni del trattato di Brest. La notte dal 10 al 11 maggio 1918, senza alcun preavviso, la maggior parte delle truppe tedesche attaccò unità polacche situate nella zona di Kaniów. Dopo una battaglia durata tutto il giorno e l'esaurimento delle scorte di munizioni, il 2° Corpo Polacco fu costretto a deporre le proprie armi. Le perdite tedesche ammontavano a circa 1500 morti e feriti, le perdite polacche non superarono i 1000 soldati. Dopo la disgregazione del Corpo, Józef Haller riuscì a fuggire e sotto il falso nome di "Mazowiecki" si fece strada attraverso Kiev fino a Mosca, dove guidò la Commissione Militare Polacca.
Nel luglio 1918, il generale Haller raggiunse la Francia attraverso Carelia e Murmansk, dove arrivò il 4 ottobre 1918. Il Comitato Nazionale Polacco gli affidò il comando formale dell'esercito polacco che si stava formando. Queste unità vennero organizzate attraverso il reclutamento volontario tra i polacchi in servizio nell'esercito franacese, ex prigionieri di guerra dell'esercito austro-ungarico e tedesco (circa 35.000), così come di immigrati polacchi dagli Stati Uniti (circa 22.000 reclutati nel campo di Kosciuszko) e dal Brasile (300 persone). A partire dal 23 febbraio 1918 l'autorità politica sull'esercito venne assunta dal Comitato Nazionale Polacco. In virtù dell'accordo del 28 settembre 1918 l'Armata Blu fu riconosciuta dagli stati della Triplice intesa come l'unico esercito polacco indipendente ed alleato.
Nel 1918 le truppe dell'esercito sotto il comando di Haller (1° Reggimento dei Fucilieri Polacchi da luglio e tutta la 1° Divisione dei Fucilieri Polacchi da ottobre) combatterono contro i tedeschi sul fronte occidentale nei Vosgi e nello Champagne.
La fine della guerra non interruppe l'espansione dell'esercito. Alla fine, il suo numero ammontava a oltre 100.000 soldati. Armata interamente dalla Francia, raggiunse un'elevata efficienza di combattimento. Fino al giugno 1919 veniva trasportata a tappe in Polonia via Danzica con tutto il suo equipaggiamento. L'armamento moderno dell'Armata Blu, in particolare gli aerei e i carri armati Renault FT-17, rafforzarono in modo significativo l'emergente esercito polacco. Il generale Haller arrivò a Varsavia il 21 aprile 1919, dove fu accolto come eroe nazionale, e il Comune gli concesse il titolo di cittadino onorario della città di Varsavia.
Poiché l'Armata Blu era l'unica grande unione operativa esclusivamente armata nell'Esercito polacco appena ricostituito, il comando decise di non suddividerla in unioni più piccole. Tutte le forze erano dirette verso il fronte delle battaglie polacco-ucraine. Nelle vittoriose battaglie contro l'esercito ucraino, l'esercito di Haller, attraverso la Galizia orientale e la Volinia, raggiunse la linea dello Zbrucz. Tuttavia, lo stesso generale fu inviato in giugno nella zona di frontiera polacco-tedesca per assumere il comando del Fronte sud-occidentale.
Nell'ottobre 1919, a Haller fu affidato il comando del Fronte della Pomerania, creato per l'occupazione pacifica e pianificata della Pomerania, concesso alla Polonia in virtù delle disposizioni del Trattato di Versailles. Secondo il piano, l'acquisizione dei terreni della Pomerania iniziò il 18 gennaio 1920 con l'acquisizione di Toruń da parte delle unità della 16° Divisione di Fanteria della Pomerania. I singoli villaggi furono ripresi alle truppe tedesche in ritirata fino all'11 febbraio 1920, quando gli ultimi soldati lasciarono Danzica.
Nonostante i numerosi incidenti, tra cui i tentativi di resistenza armata, e i numerosi casi di sabotaggio, la presa in carico della Pomerania per la Polonia si svolse senza gravi problemi. Il 10 febbraio 1920, il Generale Haller, insieme al Ministro dell'Interno StanisławWojciechowski e alla nuova amministrazione del Voivodato della Pomerania, giunse a Puck, dove fece un matrimonio simbolico tra la Polonia e il Mar Baltico.
Nel 1920, Haller fu nominato Ispettore Generale dell'Esercito Volontario, all'organizzazione del quale si occupò. Durante la battaglia di Varsavia comandò le truppe che difendevano il primo piano della capitale. Fu anche membro del Consiglio di Stato della Difesa (luglio-agosto 1920), e in seguito comandò il Fronte Nord-Est. In questa posizione si trovò al termine della guerra.
Dopo la guerra, Józef Haller servì, tra gli altri, come Ispettore Generale dell'Artiglieria (negli anni 1920-1926) e presidente della Commissione Suprema Militare per le Valutazioni. Fu membro del Consiglio di Guerra, presiedette l'Unione dei veterani dell’ex Armata Blu, e dal 3 luglio 1920 al 4 febbraio 1923 presiedette l'Unione degli Scout Polacchi. Negli anni 1922-1927 fu membro del Parlamento dalla lista dell'Unione Cristiana di Unità Nazionale.
A causa delle sue idee nazionalistiche, fu considerato corresponsabile, tra gli altri, dei disordini anti-ebraici a Częstochowa nel 1919, a cui parteciparono soldati “dell’Armata Blu",nonché della creazione dell'atmosfera di persecuzione per il presidente Gabriel Narutowicz, in quanto eletto con voti "non polacchi".
Il Gen. Haller condannò il colpo di stato di maggio organizzato da JózefPiłsudski, il che portò al suo ritiro il 31 luglio 1926.
Negli anni '20, insieme alla moglie Aleksandra e al figlio Eryk, si stabilì in Pomerania, nella tenuta di Gorzuchowo vicino a Chełmno. Nel 1933, si recò negli Stati Uniti con la missione di aiutare i veterani e gli invalidi dell’”Armata Blu”.
Nel 1936-1939, fu uno degli organizzatori e dei leader dell'opposizione (cd. Front Morges) al governo. Il 10 ottobre 1937 fu eletto Presidente del Consiglio Supremo del partito StronnictwoPracy al Congresso Costituzionale del partito.
Il Gen. Haller aveva un ottimo rapporto con la gioventù accademica. In riconoscimento del suo servizio alla nazione polacca, e in particolare alla Pomerania polacca, nel 1921 ricevette il titolo di Filister honoris causa e protettore dell'Associazione Studentesca dell'Università di PoznańBaltia, insieme al Prof. JanKasprowicz, Prof. Edward Taylor (curatore di Baltia per conto dell'Università di Poznań), don JózefPrądzyński, cappellano dell’Associazione. Il patrono e il primo pilastro dell’Associazione deivennne Roman Dmowski.
Józef Haller fu il primo e pluriennale presidente del Circolo dei Filestri di Baltia; prorettore e co-organizzatore del ballo annuale e rappresentativo dell'Associazione degli Studenti dell'Università di PoznańBaltia alla corte di Artù di Toruń; donatore dei terreni della Pomerania nel villaggio di Hallerowo, dove si tenevano i campi estivi dell'Associazione Accademica di Baltia. Spesso veniva con suo figlio Eryk come membro della monarchica Associazione Accademica Corona monarchica a riunioni (cd. Komersz) e ad altre cerimonie organizzate da Baltia.
Dopo che iniziò la Seconda Guerra Mondiale, si fece strada attraverso la Romania fino alla Francia. Si mise a disposizione del nascente governo del Generale WładysławSikorski e presiedette il Comitato Interministeriale per la Leva. Nei primi giorni di novembre 1939, entrò a far parte del governo come ministro senza portafoglio. A cavallo tra il 1939 e il 1940 si recò nuovamente in America, questa volta per incoraggiare la comunità polacca ad unirsi all'esercito polacco che si stava formando in Francia.
Dopo la caduta della Francia, si fece strada attraverso la Spagna e il Portogallo fino al Regno Unito. Lì, nel 1940-1943, fu ministro dell'Istruzione del governo polacco in esilio.
Dopo la guerra, Józef Haller decise di rimanere in esilio e si stabilì definitivamente a Londra, dove morì il 4 giugno 1960, all'età di 87 anni, circondato dalla leggenda del "Generale Blu". Fu sepolto nel cimitero di Gunnersbury. Grazie all'iniziativa degli scout polacchi, la squadra di "Biali", le sue ceneri tornarono in Polonia il 23 aprile 1993 e riposarono nella cripta della chiesa della guarnigione di San Agnese di Cracovia.
Promozioni
• capitano di artiglieria – 1909
• capitano di fanteria - 18 ottobre 1914
• maggiore di fanteria – 25 ottobre 1914
• tenente colonnello – 20 novembre 1914
• colonnello di fanteria – 14 marzo 1915 (2° posto nella graduatoria degli ufficiali delle Legioni Polacche del 12 aprile 1917)
• Generale di brigata - 7 aprile 1918
• generale maggiore – 29 novembre 1918
• tenente generale – 10 giugno 1920
Ordinanze e distinzioni
• Ordine dell'aquila bianca
• Croce d’argento dell’Ordine della Guerra Virtuti Militari
• Croce di commendatore dell'Ordine di Polonia restituta[3]
• Croce al Valore - (quattro volte)
• Medaglia al Merito Militare (Austro-Ungheria)
• Legion d’Onore II classe (Francia)
• Croce di guerra (Francia)
• Ordine della Corona d’Italia, classe II (Italia)
• Croce delle libertà II classe (Estonia)
JACOBINI ANNA MARIA
Nato(-a): 27 febbraio 1958
Morto(-a): 29 luglio 2016
Nota biografica:
Anna Maria Jacobini (Roma, 27.02.1958 - Cracovia, 29.07.2016) - era giornalista italiana).
Lavorò come inviata in Vaticano per i programmi A sua immagine e La vita in diretta di Rai 1. La nota giornalista arrivò a Cracovia per curare i servizi giornalistici per due programmi trasmessi sul primo canale della televisione pubblica italiana.
Morì di infarto a Cracovia mentre seguiva la Giornata mondiale della gioventù 2016 come inviata per La vita in diretta
KIWERSKI JAN WOJCIECH
Nato(-a): 23 maggio 1910
Morto(-a): 18 aprile 1944
Nota biografica:
Jan Wojciech Kiwerski (soprannome Oliwia, nato il 23 maggio 1910, morto 18 aprile 1944), ufficiale militare polacco, ufficiale dell'Esercito Nazionale, dall'11 febbraio 1944 comandante della 27° Divisione di Fanteria di Volnica dell'Esercito Nazionale.
Nacque a Cracovia il 23 maggio 1910 come figlio di un medico. Quando aveva 9 anni, suo padre morì, e sua madre - cinque anni dopo. Dopo la morte dei genitori, a 14 anni fu ammesso al Corpo dei Cadeti n. 2. Nel giugno 1928 ottenne il diploma di scuola superiore con ottimi risultati, e come uno dei migliori laureati ebbe il diritto di scegliere l'arma, optando per il servizio nel nucleo di artificieri.
Nell'agosto del 1931 si diplomò presso la Scuola per Luogotenenti di Ingegneria a Varsavia come secondo luogotenente e iniziò il suo servizio nel 3º battaglione di Vilnius. Nel 1934 fu trasferito da Vilnius al Battaglione di Ponti a Kazuń, dove comandò il plotone fino al luglio del 1937, quando fu chiamato alla Scuola Superiore di Guerra di Varsavia. Si laureò il 18 agosto 1939 (XVIII promozione), ottenendo il titolo di ufficiale qualificato in grado di capitano, diventando poi uno dei più giovani ufficiali dell'Esercito polacco di questo rango.
La campagna di Polonia lo trovò nel Gruppo Operativo Indipendente "Narew" e successivamente nel Gruppo Operativo "Polesie". Dopo la capitolazione di Kock (5 ottobre) il Gen. Kleeberg permise ai soldati che non volevano essere catturati di lasciare il campo di battaglia. JanKiwerski sfruttò tale autorizzazione. Arrivò a Varsavia nel novembre 1939. Dal dicembre 1939 entrò a far parte del cosiddetto staff di sabotaggio delle Forze Armate Polacche, fondato e guidato dal maggiore F. Niepokólczycki. Dal 1942 fu comandante delle Divisioni di Dispacciamento, poi delle Divisioni di Kedyw ("Motor" - "Sztuka") del Comando Generale dell'Esercito Domestico, con pseudonimi: „Ziomek”, „Rudzki”, „Kalinowski”, „Lipiński”, e poi „Dyrektor”. Nel novembre del 1942 fu promosso al rango di tenente colonnello. Spesso comandava personalmente squadre di soldati in azioni di sabotaggio.
Nel dicembre 1943 il maggiore "Oliwa" fu nominato capo di stato maggiore del distretto di Volinia. Così andò in Volinia per esaminare la situazione nella zona. Il 2 febbraio 1944, “Oliwa” partì di nuovo per Kowel, e il 5 febbraio 1944 raggiunse la sede del comando del Col. “Luboń”. Secondo gli ordini portati da "Oliwa", il colonnello "Luboń" si recò a Varsavia per una nuova posizione, mentre il maggiore diplomato "Oliwa" assunse il comando del distretto di Volinia. L'11 febbraio 1944 prese il comando della Divisione di Fanteria dell'Esercito Nazionale istituita dalle forzedel Distretto della 27° Divisionedi Fanteria di Volinia dell’Esercito Nazionale.
In Volinia, maggiore con diploma "Oliwa" si dimostrò un comandante di grande valore, grazie a tutte le competenze e l'esperienza acquisite nel suo lavoro. Riconobbe rapidamente e accuratamente i singoli nuclei della Divisione e le loro capacità di combattimento, portò nuovi valori nel campo di formazione dei soldati. Era rispettato e apprezzato da loro come comandante fermo e onesto.
La tomba di Jan Kiwerskinel cimitero militare di Powązki.
Jan Wojciech Kiwerski morì tragicamente nella zona di DobryKraj in circostanze non del tutto chiare fino ad oggi, il 18 aprile 1944, a mezzogiorno. Fu sepolto nella zona della casa dei guardaboschi Stężarzyce, nelle foreste di Mosir in Volinia
Nel settembre 1989 la sua salma fu riesumata e temporaneamente collocata nella Chiesa della Guarnigione di Varsavia. Il 21 aprile 1990, la salma fu sepolta solennemente nel Cimitero Militare di Powązki aVarsavia, nel Quartiere del Battaglione di Scout "Zośka" dell'Esercito Nazionale. Insieme a lui furono sepolti due soldati morti in combattimento per recuperare la sua salma.
Il 20 aprile 1990, il Presidente della Repubblica di Polonia lo promosse postumo al rango di Generale di Brigata.
Jan Wojciech Kiwerski "Oliwa" fu decorato con la Croce dei Virtuti Militari di IV classe, di V classe e la Croce al Valore.
KULCZYK JAN JERZY
Nato(-a): 24 giugno 1950
Morto(-a): 29 luglio 2015
Nota biografica:
Il defunto Jan Jerzy Kulczyk (24.06.1950 - 29.07.2015) - uomo d'affari polacco, proprietario di Kulczyk Holding e del gruppo d'investimento internazionale Kulczyk Investments. Nel 2012, la rivista Forbes mise JanKulczyk al primo posto nella lista dei più ricchi uomini d'affari polacchi. Nel 2013, la rivista americana "Forbes" collocò JanKulczyk al 384° posto tra le persone più ricche del mondo, stimando il suo patrimonio a 3,5 miliardi di dollari USA.
Anche JanKulczyk ebbe numerosi premi, tra gli altri: Croce Ufficiale dell'Ordine di Polonia Restituta, Perla d'Onore dell'Economia Polacca nella categoria Economia, titolo di Patrono della Cultura.
Nel luglio 2015, la BONGO trasportò la salma del polacco più ricco, il signor JanKulczyk, da Vienna a Poznań.
LEDÓCHOWSKA URSULA
Nato(-a): 17 aprile 1865
Morto(-a): 29 maggio 1939
Nota biografica:
Era figlia di Antoni Ledóchowski (1823-1885), ufficiale dell'esercito austriaco, e di Józefina, discendente da una stirpe dei Salis-Zizers (1831-1909). La Sorela della Beata Maria Teresa Ledóchowska e Włodzimierz Ledóchowski, nipote di Mieczysław Halka Ledóchowski.
A 18 anni Julia si trasferì con la sua famiglia a LipnicaDolna, vicino a Bochnia (vedi Casa dei Ledóchowscy) Tre anni dopo entrò nel monastero delle Orsoline di Cracovia con il nome di Ursula.
Nel 1907, ricevuta la benedizione di Pio X, si recò con due sorelle a San Pietroburgo per assumere la direzione del collegio presso la scuola superiore polacca. Nel 1910 furono costruiti una casa per la comunità e la scuola superiore con pensione per studentesse. Quattro anni dopo, madre Ursula fu espulsa dalla Russia a causa della prima guerra mondiale. UrszulaLedóchowska si recò prima a Stoccolma, poi in Danimarca.
In Scandinavia continuò il suo lavoro pedagogico: fondò una scuola per ragazze, un orfanotrofio per orfani di emigranti polacchi, collaborò con il Comitato per l'Aiuto alle Vittime di Guerra, fondato in Svizzera da HenrykSienkiewicz, nel tentativo di sensibilizzare gli scandinavi sulla questione dell'indipendenza polacca.
Nel 1920 le Orsolinedi Pietroburgo tornarono in Polonia e si stabilirono a Pniewy, vicino a Poznań. Poco dopo Benedetto XV permise loro di trasformarsi nella Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù agonizzante per vivere la spiritualità Orsolina e la tradizione del lavoro educativo come strumento privilegiato di evangelizzazione. Nel suo ambito, le Orsoline del Sacro Cuore di Gesù agonizzante, chiamate Orsoline grigie dal colore dell'abito, operavano non solo in Polonia, ma anche in Italia e in Francia.
Il 1° gennaio 1925 fondò a Pniewy il primo circolo della Crociata eucaristica in Polonia.
Fu generalmente stimata e rispettata per la sua devozione agli altri (specialmente ai bambini) e per la sua serenità come testimonianza del suo rapporto con Cristo. Quando morì, durante la sua visita a Roma, si disse che "morì una santa".
Il 20 giugno 1983 Giovanni Paolo II beatificò Madre Orsula a Poznań e il 18 maggio 2003 la canonizzò a Roma. Nel 1989, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua morte, la salma della Beata Orsola, preservata dalla corruzione, fu portata da Roma a Pniewy e deposta nella cappella della casa madre.
Il suo nome fu dato alle parrocchie di Węglin (Lublin), Miedzyń (Bydgoszcz), Chełm (Danzica) e Chwarzno (Gdynia).
MAŁCUŻYŃSKI WITOLD
Nato(-a): 10 agosto 1914
Morto(-a): 17 luglio 1977
Nota biografica:
Witold Małcużyński (nato il 10 agosto 1914 a Varsavia, morto il 17 luglio 1977, a Maiorca), pianista polacco.
Laureato alla scuola secondaria “JanZamoyski” a Varsavia (1932). [1]. All'età di 10 anni (1924) iniziò a studiare pianoforte al Conservatorio di Varsavia. Era un allievo di JózefTurczyński e IgnacyPaderewski. Nel 1937 arrivò tra i migliori alIII ConcorsoInternazionale Pianistico di Fryderyk Chopin (III posto). Durante la seconda guerra mondiale fu assegnato alla sezione artistica e di propaganda, visitando campi militari polacchi e tenendo concerti a Parigi. Prima che i tedeschi entrassero, lui e sua moglie lasciarono la Francia in un vagone sigillato e si recarono in Portogallo. Nell'ottobre 1940 si recò in Argentina e in Sud America, dove ebbe grandi successi. Nell'aprile 1942 venne negli Stati Uniti e tenne concerti a New York, Boston, Chicago, San Francisco e in molte altre città. Nel marzo 1945 venne in Inghilterra e iniziò a registrare i suoi primi album, che diventarono una delle fonti principali della sua popolarità. Dopo la seconda guerra mondiale si stabilì in Svizzera. Nel 1949, partì per gli Stati Uniti per iniziare l'anno di Chopin con il suo recital a New York. Viaggiò per le Americhe, l'Australia, l'India e l'Europa, e si esibì in Polonia diverse volte. Witold Małcużyńskicontribuì alla restituzione in Polonia, da parte delle autorità canadesi, dei tesori del castello di Wawel e dei preziosi cimeli della cultura nazionale, che vi sono stati trasportati e conservati durante la guerra. Morì a Maiorca il 17 luglio 1977.
Il repertorio di Małcużyński comprendeva opere classiche e romantiche, principalmente di Fryderyk Chopin.
Il fratello di Karol Małcużyński, deputato e giornalista.
Era il primo polacco che imparava yoga (negli anni '50 e '60) con il metodo del B.K.S. . Iyengar, che praticava prima dei concerti.
MERRIAM ALAN
Nato(-a): 1 novembre 1923
Morto(-a): 14 marzo 1980
Nota biografica:
Alan P. Merriam, etnomusicologo americano. Morì in un incidente aereo all'aeroporto di Okęcie nel 1980.
MILEWICZ WALDEMAR
Nato(-a): 20 agosto 1956
Morto(-a): 7 maggio 2004
Nota biografica:
Waldemar Milewicz (nato il 20 agosto 1956 a Varsavia, morto il 7 maggio 2004 a Latifija) - giornalista televisivo, reporter e corrispondente di guerra.
Si laureò in psicologia. Nel 1981 iniziò a lavorare per la televisione polacca come redattore e documentarista presso la redazione di telegiornale, poi dal 1988 fu a capo della Redazione di Scambio e Corrispondenti Esteri presso la Direzione dei Programmi di Informazione. Nel 1991 diventò giornialista pubblicista presso il Reparto per l’Estero dell'Agenzia di Informazione Televisiva, e dal 1992 lavorò come giornalista pubblicista presso il Reparto per l’Estero della redazione di Telegiornale.
Fu inviato di guerra, riferiva di eventi verificatisi in aree di conflitto armato e di gravi catastrofi. Preparò reportage in Bosnia, Cecenia, Kosovo, Abcasia, Ruanda, Cambogia, Somalia, Etiopia, Romania, Turchia e Spagna. Noto, tra l'altro, per la sua serie di relazioni intitolate Questo mondo è strano. Per il suo lavoro ricevette molti premi, tra cui fu premiato quattro volte dal presidente della Televisione polacca, gli fu assegnato il titolo di giornalista dell'anno, il premio di Wiktor, il premio di Pulitzer polacco, il premio Telekamery e premi Grand Press. Johns Hopkins University gli assegnò il premio SAIS-Ciba Prize for Excellence in Journalism. In occasione del 50° anniversario della televisione nazionale, il Presidente della Polonia gli conferì la Croce di Cavaliere dell'Ordine di Polonia Restituta. Nel 2003 riferiva sulla Seconda Guerra nel Golfo Persico.
Morì in Iraq il 7 maggio 2004, quando l'auto di squadra di giornalisti polacchi che andava da Baghdad a Karbala e Nadjaffu assaltatacon mitragliatrici (Salah Chabbas fu accusata di omicidio). Insieme a lui morì il tecnico di montaggio algerino di cittadinanza polacca MounirBouamrane e il cameraman Jerzy Ernst rimase ferito. Fu insignito postumo della Croce Ufficiale dell'Ordine di Polonia Restituta L’urna con le sue ceneri fu deposta al Cimitero militare di Powązki a Varsavia.
NIKOŁAJ AFANASJEWSKI
Nato(-a): 1 ottobre 1940
Morto(-a): 23 giugno 2005
Nota biografica:
Aveva 65 anni Si diplomò presso il prestigioso Istituto di Mosca per le Relazioni Internazionali. Nella sua carriera diplomatica fu, tra gli altri, ambasciatore in Belgio, Francia e rappresentante della Russia presso la NATO.
Negli anni '90 fu viceministro degli Affari esteri. Nel 2002 diventò ambasciatore a Varsavia e ricoprì questa carica in un momento in cui, per usare un eufemismo, le relazioni tra Polonia e Russia diventarono difficili. La sua letterain occasione del 60° anniversario della Rivolta di Varsavia suscitò numerose controversie. Afanasjew scrisse allora dei “risultati indiscutibili della Seconda Guerra Mondiale" e chiese "di non fare nessun tentativo di riscrivere la storia".
All'inizio di quell’anno,criticò la mania polacca di "spionaggio" e appellò di “non creare la reputazione mafiosa” alle aziende russe in Polonia.
L'ambasciatore lavorò per facilitare il turismo tra la Polonia e la Russia, che a suo parere potrebbe migliorare le relazioni reciproche tra i due paesi. Chiese l'introduzione di visti rapidi ed economici, tra l'altro per giovani, studenti e persone che visitano le tombe dei parenti.
PIWNIK JAN
Nato(-a): 31 agosto 1912
Morto(-a): 16 giugno 1944
Nota biografica:
Maggiore di artiglieria di riserva JanPiwnik, soprannome „Ponury", „Donat", nato il 31 agosto 1912 nel villaggio di Janowice, provincia di Opatów, figlio di Jana,agricoltore, e di ZofiaKłonica. Nel 1924, fu ammesso alla seconda classe della scuola superiore Chreptowicz” a Ostrowiec, che completò nel 1932 ottenendo il diploma di maturità. Dall'11 agosto 1932 al 23 giugno 1933 fu alla Scuola Ufficiale dei Cadetti della Riserva Artiglieria di WłodzimierzWołyński e si trasferì al 10° Reggimento di Artiglieria Pesante (7° batteria) per le pratiche, e il 20 settembre alla riserva. Nominato sottotenente il 1° gennaio 1935, entrò a far parte della Polizia di Stato e si laureò nel 1938 alla scuola per gli ufficiali di riserva di polizia di Golędzinowo. Durante la Campagna di Polonia del 1939, comandò la compania del battaglione motorizzato di polizia, difendendo il fiume di Pilicae al suo capo attraversò il confine polacco-ungherese il 23 settembre. Attraverso Ungheria, Jugoslavia e Italia arrivò in Francia l'11 novembre, dove venne assegnato al 4° Reggimento dell'artiglieria pesante del 4° divisionedi fanteria.
Dopo la capitolazione della Francia, nel giugno 1940 fu evacuato in Gran Bretagna. Lì, nella 4° divisione di artiglieria leggera della 4° Brigata di Squadra di Fucilieri, e più tardi nella 1° Brigata Indipendente dei Paracadutisti. Nell'ottobre 1940, si offrì volontario per servire nel paese. Dopo la formazione in sabotaggio, prestò giuramento nel reparto del VI dello Stato maggiore N W il 10 ottobre 1941.
La notte del 7/8 novembre 1941 (azione aerea "Ruction", squadra 1) si lanciò al punto di ritiro "Ugór" situata vicino a Łyszkowice, 20 km a ovest di Skierniewice. Dal dicembre 1941 al 9 aprile 1942, fu il capo di ricezione nella Cellula di Spostamento Aereo "Syrena" del Comando Generale dell'Esercito Nazionale. Previsto come comandante della sicurezza del Delegato del governo. Su sua richiesta, il 15 maggio fu assegnato all'organizzazione di sabotaggio "Wachlarz" come comandante di seconda sezione, con le destinazioni principali a Kiev e Charkov. Dopo un breve raid di ricognizione in Volinia e Ucraina, nella seconda metà di giugno del 1942 lasciò infine Varsavia per andare a Równe. In luglio, insieme al suo vice, tenente "Czarka". (Jan Rogowski) fu arrestato a Zwiahl, da dove dopo poche settimane riuscì a fuggire grazie all'aiuto dei suoi compagni di prigione. Raggiunto Korc (dott. Haduch), a causa di un estremo esaurimento, fu collocato nella tenuta dei Tarnopolscy, dove si ammalò gravemente di dissenteria. Dopo la sua guarigione, iniziò a lavorare, ma al suo posto fu nominato il ten. "Klon" (Tadeusz Klimowski) in qualità di comandante della Seconda Sezione. A causa della sua impossibilità a svolgere le funzioni, alla fine di settembre, dopo molte disgrazie, si recò a Varsavia.
Il 31 dicembre fu nominato dal Generale "Grot" (Stefan Rowecki), comandante di un'azione volta a liberare i soldati dell'organizzazione di sabotaggio "Wachlarza" dalla prigione di Pinsk. Il 18 gennaio 1943 svolse con successo l'azione e i prigionieri liberati furono trasportati a Varsavia. Per la sua realizzazione il 3 febbraio fu premiato con il Virtuti Militari 5 classe. Dopo lo scioglimento di "Wachlarz" fu assegnato a Kedyw Comando Generale dell'Esercito Nazionale, dove era, tra gli altri, istruttore presso la scuola di sabotaggio "Zagajnik", dal 4 giugno esercitò funzioni di capo di Kedyw per il Distretto dell'Esercito Nazionale di Kielce e allo stesso tempo di comandante dei Gruppi di Partigiani dell'Esercito Nazionale "Ponury", la cui composizione media era di circa 350 soldati. Contemporaneamente divise le unità partigiane in: gruppo n. 1, comandato da "Nurt" (cc Eugeniusz Kaszyński), gruppo n. 2, comandato da "Robota" (cc "Robot"). (cc Waldemar Szwiec) e il gruppo n. 3 del tenente "Mariański" (cc Stanisław Pałac). Stabilì contatti con l’ing. Kazimierz Czerniew-ski, pseudonimo "Korebko", organizzò la produzione clandestina di mitragliatrici "Sten" nella fabbrica di Suchedniów.
La notte dei 2/3 luglio il gruppo attaccò due treni tedeschi tra le stazioni di Suchedniów e Łączna perdendo in totale uno dei partigiani. Il 12 luglio 1943, per la rappresaglia delle loro azioni ai treni, i tedeschi effettuarono la prima pacificazione del villaggio di Michniów. In risposta , i partigiani effettuarono un'imboscata su un treno passeggeri che andava da Skarżysko a Kielce al blocco ferroviario di Podlasie, vicino a Michniów. Il treno fermo fu preso di fuoco, e dopo la conquista di tutti i vagoni, quasi tutti i tedeschi furono uccisi. All'alba del 13 luglio, i tedeschi circondarono di nuovo il vilaggio di Michniów e lo bruciarono completamente, così come uccisero le persone presenti. In totale, a Michniów morirono 204 persone. Il rastrellamanto organizzato dai tedeschi il 19 luglio nella zona del campo di partigiani di Wykus, non diede i risultati attesi, perché "Ponury", informato del rastrellamento in preparazione, si nascose nei boschi di Siekierzyna, e poi all'inizio di agosto nei boschi di Osieczyna. Per ragioni di sicurezza e di approvvigionamento, separò i gruppi di partigiani e così "Robota" andò nella zona di Końskie, "Nurta" nei boschi di Siekierzyna e "Mariański" sulle montagne di Świętokrzyskie. Da allora, combattero separatamente, eseguendo una serie di operazioni militari. Il 4 settembre, nelle ore pomeridiane, il tenene "Robot" prese il controllo della stazione ferroviaria di Wólka Plebańska e dopo l'arrivo del treno da Koluszki a Rozwadów, lo attacò. Durante l'operazione perse la vita il tenente Rafał (Rafał Niedzielski) e 16 tedeschi, e una decina di persone rimasero ferite. Furono sequestrate armi, munizioni e attrezzature.
Per consegnare la bandiera decise di raggruppare tutti i gruppi in Wykus il 16 settembre 1943. Di fronte alle notizie su un nuovo rastrellamento tedesco in fase di preparazione, spostò i gruppi nei boschi di Barlinek. Ma all'alba del 16 settembre il nemico attaccò. La battaglia durò fino al tramonto. I gruppi si staccarono dal nemico uno per uno e dopo tre giorni si incontrarono sul monte di Łysica. Si spostò nella zona delle foreste di Samsonów. Il 4 ottobre divise di nuovo i gruppi, e lui stesso con la squadra di protezione andò al villaggio di Rejów vicino a Skarżysko e soggiornò nel mulino di Władysław Ciok, dove il 7 ottobre doveva arrivare il colonnello "Nil" (August Emil Fieldorf), il capo della Kedyw Comando Generale dell'Esericto Nazinale. Dopo il contrappello, il mulino fu attaccato dalle forze dominanti del nemico, ma tutti gli ufficiali riuscirono a ritirarsi nella vicina foresta. Morì un membro dei partigiani della squadra di sicurezza, il caporale "Jędrek" (Andrzej Pasek). A quel tempo il gruppo di "Robot" si trovava nelle foreste di Niekłań, e il suo comandante nascosto e malato, nel villaggio di Wilka Wieś, che fu attaccato il 14 ottobre. Fu ucciso mentre tentava di fuggire.
Dopo un nuovo raggruppamento delle squadre a Wykus, con assoluta sorpresa, la mattina del 28 ottobre i tedeschi organizzarono un attacco, durante il quale vennero uccisi 27 soldati dell'unità del tenente "Jacek" (Jan Kosiński) e 9 del gruppo di "Ponury". Fu chiaro che nello stato maggiore c'era una spia della Gestapo, che in seguito si rivelò essere il sottotenete "Motor" (Jerzy Wojnowski). Dopo l'uscita dall'attacco, "Ponury" ordinò una parziale smobilitazione. Dopo la sconfitta, cadde in un conflitto aperto con il Comando Distrettuale, che crebbe gradualmente, a causa, tra l'altro, dell'esposizione della popolazione civile alla repressione e del fatto che non svolse la funzione di capo del Distretto Radom-Kielecki, ma solo quella di comandante dei gruppi.
Il 7 ottobre 1943, si dimise da capo di Kedyw, e il 2 gennaio 1944, fu revocato dal colonnello "Nil" dal comando dei raggruppamenti, che fu assunto dal tenente"Nurt". Il 20 gennaio partì per Varsavia. Dopo essere stato arrestato e interrogato per tutta la notte, "Motor" fu fucilato il 28 gennaio 1944. Fu assegnato successivamente al maggiore "Kotwica" (Maciej Kalenkiewicz), e il 20 febbraio partì da Varsavia per la regione di Novgorod. Fino ad aprile partecipò all'organizzazione di attività organizzative e personali e alla formazione del personale.
Partecipò alla composizione del Tribunale Speciale Militare nella causa contro il tenente "Lech" (Józef Świda), comandante del gruppo di Nadniemen. Dal 1° maggio fu comandante del 7° battaglione del 77° dell'Esercito Nazionale del distretto di Nowogródek, che nel periodo di punta contava circa 800 soldati. Il 29 aprile diresse un'azione fallita di conquista di Szczuczyn. Le più importanti operazioni di combattimento del battaglione includono la conquista dei punti di difesa a Wasiliszki e Skrzybowce (maggio) così come a Juchnowicze, e la sconfitta del soccorso tedesco da Nowy Dwór a Juchnowicz l'8 giugno. Morì il 16 giugno 1944 durante un attacco riuscito ad una base militare tedesca a Jewłaszcze. Fu sepolto a Wawiórka vicino a Lida. Nominato postumo al rango di Maggiore. Dopo la guerra, fu gravemente attaccato dalle autorità comuniste per, tra l'altro, aver liquidato una parte della truppa bandita di Gwardia Ludowa (esercito clandestino comunista) di "Tank" (Zenon Kołodziejski) l'8 dicembre 1943. Fu combattuta duramente anche la sua leggenda nata nella regione di Kielce ai tempi dell'occupazione tedesca. Il 17 settembre 1987, dopo diciotto anni di tentativi, le ceneri del Maggiore sono state portate dalla zona di Nowogródek nella sua zona natale - le montagne di Świętokrzyskie, dove il 12 giugno 1988 sono state deposte per sempre nel monastero cistercense di Wąchock.
RACZYŃSKI EDWARD BERNARD
Nato(-a): 19 dicembre 1891
Morto(-a): 30 luglio 1993
Nota biografica:
Edward Bernard Raczyński (nato il 19 dicembre 1891 a Zakopane, morto il 30 luglio 1993 a Londra) - diplomatico polacco, politico e scrittore, Presidente della Repubblica di Polonia in esilio dal 1979 al 1986.
Era il più anziano (si dimise all'età di 95 anni) e il più longevo presidente della Repubblica di Polonia (morì all'età di 101 e 7 mesi).
Gioventù
Il conte proveniva dalla famosa famiglia della regione di Wielkopolska della stirpe di Raczyńscy, stemma Nałęcz. Suo padre era Edward AleksanderRaczyński, sua madre era RóżaPotocka, de domo WładysławowaKrasińska. Era il fratello di Roger Adam Raczyński e il fratellastro di Karol Roger Raczyński e Adam Krasiński, il quarto governatore del distretto di Opinogóra.
Trascorse gli anni della sua scuola a Cracovia, dove visse nella residenza "sotto arieti" nella casa di sua nonna, AdamowaPotocka. Dopo la sua morte, lui e la sua famiglia si trasferirono in via Szpitalna, vicino al teatro. Inizialmente, lui e suo fratello Roger furono istruiti a casa, che era pratica comune nelle sfere della nobiltà terriera in Polonia. Poi (dalla quinta elementare) frequentò il secondo liceo “re Jan III Sobieski” a Cracovia.
Studiò giurisprudenza a Lipsia, studiò anche alla London School of PoliticalSciences e conseguì il dottorato di ricerca in giurisprudenza all'Università Jagellonica.
Ministro degli affari esteri
Nel 1919 entrò a far parte del Ministero degli Affari Esteri Soggiornò presso le missioni diplomatiche di Copenaghen, Londra (il segretario dalla missione diplomatica polacca) e Ginevra. Dal 1932 rappresenta la Repubblica di Polonia come delegato permanente alla Lega delle Nazioni a Ginevra (funse questa carica per meno di tre anni). Per due mandati, dal 1934 fino al ritiro del riconoscimento del governo polacco in esilio da parte del governo britannico (5 luglio 1945), fu ambasciatore polacco a Londra. A nome del governo polacco, firmò il trattato alleato polacco-britannico.
Seconda Guerra Mondiale
Negli anni '1941-1943 fu viceministro degli Affari esteri. Sulla base di documenti portati a Londra sotto forma di microfilm dal corriere JanKarski e confermati dalla sua testimonianza, Edward Raczyński preparò e presentò agli Alleati il 10 dicembre 1942 un rapporto dettagliato sull'Olocausto, che fu pubblicato come nota ufficiale del governo polacco in esilio indirizzata ai governi dei paesi firmatari della Dichiarazione delle Nazioni Unite. La nota di Raczyński fu il primo rapporto ufficiale sull'Olocausto al mondo che ne informava l’opinione pubblica mondiale. Raczyński personalmente stese la dichiarazione del governo dopo la scoperta delle tombe a Katyn nel 1943 e presentò una domanda alla Croce Rossa Internazionale per chiarire il crimine.
Il dopoguerra
Consiglio dei Tre
Dopo la guerra, fu organizzatore e membro (insieme a WładysławAnders e TomaszArciszewski) del Consiglio dei Tre. Il consiglio fu fondato nel 1954 in seguito all'opposizione ad August Zaleski, che non voleva dimettersi dalla carica di presidente. La sua composizione fu modificata sei volte, ma il suo membro permanente era Edward Raczyński.
Attività successive alla presidenza
Dopo la fine del suo mandato presidenziale di sette anni, negli anni1979-1986, come il suo predecessore, come annunciato in precedenza Raczyński si dimise dalla carica di capo di Stato.
L’autore di Memorie nell'alleata Londra (Londra 1974) e Tempo dei grandi cambiamenti. Interviste condotte da KrzysztofMuszkowski (ISBN 2-85316-064-5, Parigi 1990).
Alla fine del 1990, fondò la Fondazione “Raczyńscy” a Poznań e le consegnò il palazzo e il parco di Rogalin, la Galleria di Rogalin al Museo Nazionale, di cui rimase il proprietario di fatto, e i suoi diritti alla proprietà terriera che circonda il palazzo e il parco di Rogalin. La galleria comprendeva oltre 300 dipinti, sculture e oggetti artistici vari. Il palazzo e il parco di Rogalin erano sotto il controllo del Museo nazionale di Poznań. Finora, contro la volontà del Fondatore, la Fondazione non è riuscita a riacquistare la proprietà dei suoi beni agricoli, che deve continuare ad affittare per raggiungere il suo obiettivo statutario di proteggere uno dei paesaggi più belli della Grande Polonia.
Edward Raczyński fu sepolto a Rogalin.
Ordinanze e distinzioni
Il 2 maggio 1923 fu insignito della Croce Ufficiale dell'Ordine di Polonia Restituta
Il 10 novembre 1933, il Presidente della Repubblica di Polonia - IgnacyMościcki gli conferì la Croce di Comandante dell'Ordine di Polonia Restituita per "i suoi meriti nell’ambito del lavoro per lo Stato nel reparto del servizio estero".
L'11 novembre 1937 gli fu conferita la Croce di Comandante con la Stella dell'Ordine di Polonia Restituta (1937) "per gli eccezionali servizi resi allo Stato".
Avendo assunto la carica di Presidente della Repubblica di Polonia, l'8 aprile 1979 Edward Raczyński divenne Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Bianca, Cavaliere del Grande Nastro dell'Ordine di Polonia Restituta e Gran Maestro di entrambi questi ordini.
Nel 1991 fu insignito della Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica di Polonia
Il 18 dicembre 1990, con delibera del Consiglio comunale di Poznań, gli fu conferito il titolo di Cittadino onorario della città di Poznań.
Fu anche insignito della Gran Croce degli Ordini Esteri di: Impero Britannico, Pio IX, Danebrogg, le Stelle e le Corone della Romania, le Tre Stelle, le Stelle dell'Afghanistan e altri.
RICHARDSON LEE STEWART
Nato(-a): 25 aprile 1979
Morto(-a): 13 maggio 2012
Nota biografica:
Lee Richardson (nato il 25 aprile 1979 a Hastings, morto il 13 maggio 2012 a Breslavia) – ciclista speedway inglese.
Campione del Mondo Juniores 1999 (Vojens, Danimarca). Più volte rappresentante della Gran Bretagna come senior. Finalista in Coppa del Mondo 2003-2006, tra cui vincitore della medaglia d'argento nel 2004 e della medaglia di bronzo nel 2006. Partecipante alla serie IMŚ GrandPrix negli anni 2003-06, due volte salì sul podio dei tornei - nel 2004 a Cardiff ottenne il terzo posto, e nel 2005 a Bydgoszcz ottenne il secondo posto.
Gareggiò nel campionato polacco in modo continuo dal 1999 al 2012. Vinse tre medaglie DMP con le squadre polacche - la medaglia d'oro nel 1999, la medaglia di bronzo nel 2002, e la medaglia d'argento nel 2006.
Il 13 maggio 2012, durante la partita tra BetarduSpartyWrocław e PGE Marma Rzeszów, subì un grave incidente nella terza manche, sbattendo contro le barriere laterali su una linea retta di fronte alla linea di partenza, nel punto in cui finisce la barriera “gonfia”. Dopo la caduta gli venne diagnosticata una emorragia interna. Fu portato all’ospedale dove ebbe difficoltà respiratorie. Morì in ospedale durante l'operazione. Come cause di morte furono indicate le lesioni toraciche a più organi, le fratture polmonari e il dissanguamento.
I funerali di Richardson si svolsero il 7 giugno 2012 a Hastings, la sua città natale. La salma del ciclista fu cremata.
SCIREA GAETANO
Nato(-a): 25 maggio 1953
Morto(-a): 03 Wrzesień 1989
Nota biografica:
Gaetano Scirea – (nato 25 maggio 1953 a Cernusco sul Naviglio, Italia, morì. i 3 settembre 1989 a Babsk) - un calciatore italiano - ha giocato come un cronometro. Ha iniziato la sua avventura calcistica nell'Atalanta Bergamo. Nonostante le sue condizioni fisiche piuttosto deboli, è diventato rapidamente uno dei migliori difensori della Serie A. Ha giocato così bene che nel 1975 il suo talento è stato notato dagli stessi attivisti della Juventus.
Carriera in Atalanta
ll 24 settembre 1972 debutta nella serie A.L’Atalanta gioca contro il Cagliari e porta dalla Sardegna un pareggio senza gol. Ma più tardi ha cominciato a perdere molto più spesso ed è scesa in seconda serie Scirea è rimasto a Bergamo ancora per un anno e poi è tornato in Serie A come giocatore della Juve
Carriera in Juventus
Nel 1974 entra a far parte dell'Antica Signora di Torino per un lungo periodo di quattordici anni. Egli era un punto di forza della squadra, che all’epoca non aveva alcun avversario degno di nota. Ha vinto molti trofei con la Juve, ben sette volte è stato campione d'Italia.
Carriera nella Nazionale Italiana
Ha partecipato alle tre finali del Campionato del Mondo. Prima in Argentina - a meno di tre anni dal suo debutto rappresentativo (30.12.1975 Italia - Grecia 3:2). I giocatori di Enzo Bearzot non hanno certo fallito, hanno raggiunto la zona medaglia e nella partita per il terzo posto hanno perso con il Brasile 1:2. Scirea ha giocato tutte e sette le partite. Prima che arrivasse indimenticabile per gli italiani il torneo in Spagna, due anni prima si tenevano i Campionati Europei organizzati dal loro. L'ultimo test per loro prima di Euro '80 era una partita amichevole con la Polonia. Allo Stadio Comunale di Torino è stato segnato un pareggio 2:2, e Scirea ha segnato il suo primo gol nazionale al 24° minuto, mentre il torneo, gli Azzurri l’hanno terminato con la medaglia di legno. All'inizio di Espana '82 gli italiani affrontarono la nazionale bianco e rossa. Per Scirea quest’esibizione era importante in quanto era la 50esima esibizione con la maglietta azzurra. All'EstadioBalaidos di Vigo non sono stati segnati gol, e uno dei favoriti del torneo non sono riusciti a vincere nemmeno contro il Perù e il Camerun, e in pessimo stile sono stati promossi nei migliori dodici. Ed è solo da quel momento che inizia il loro grande spettacolo. Hanno sconfitto l'Argentina con Diego Maradona e Mario Kempes e poi si sono rivelati leggermente migliori del Brasile, che giocava in modo spettacolare. Sull'onda dell'entusiasmo, il team di Bearzot, il cui capitano era l'ultraquarantenne Dino Zoff, ha sconfitto inaspettatamente e facilmente la Polonia e non ha dato alcuna possibilità alla Germania nella finale. Scirea ha partecipato ad altri sette grandi incontri ed è stato eletto nei migliori undici giocatori del campionato. Quattro anni dopo, i difensori del titolo hanno fallito su tutta la linea. Non senza problemi hanno lasciato il gruppo, dove i loro rivali erano Bulgaria, Argentina e Corea del Sud, ma già negli ottavi di finale non sono riusciti ad affrontare la Francia. Le ultime quattro partite della squadra italiana sono state segnate da Scirea come capitano.
Incidente e morte
Nell’incidente sono morti Barbara Januszkiewicz, traduttrice, HenrykPająk, pilota e Scirea, secondo allenatore della Juventus (l'italiano è venuto in Polonia per alcuni giorni per vedere la squadra di GórnikZabrze in azione). La collisione è stata forte, al momento dell'incidente quattro taniche con benzina sono esplose e tre delle quattro porte sono rimaste bloccate. È sopravvissuto solo l'attivista di GórnikZabrze, la cui porta era rimasta in buone condizioni. Gli altri sono bruciati vivi. Dopo aver spento l’incendio, la polizia ha impiegato diverse ore per identificare le vittime dell'incidente.
Funerali
È stato sepolto nella tomba della famiglia della moglie, a un centinaio di chilometri da Torino, in un piccolo paese sulla collina chiamata Morsasco.
Nel settembre 1989 la società BONGO ha svolto attività relative al trasporto della salma del calciatore della Juventus Torino dalla Polonia all'Italia.
SKOLIMOWSKA KAMILA
Nato(-a): 4 novembre 1982
Morto(-a): 18 febbraio 2009
Nota biografica:
KamilaSkolimowska (nata il 4 novembre 1982 a Varsavia, morta Il 18 febbraio 2009, a Vila Real de Santo António - un’atleta polacca, martellista, campionessa olimpica.
Figlia di Robert, noto sollevatore di pesi, campione ai Campionati del Mondo e olimpionico del 1980. Membro del gruppo sportivo Samsung.
Iniziò la sua avventura nello sport sollevando i pesi. Fece i suoi primi passi atletici sul campo della Legia a Varsavia, dove suo fratello Robert, sotto la supervisione di ZygmuntJałoszyński,lanciava i pesi. Zbigniew Pałyszko la incoraggiò ad allenarsi nel lancio con il martello. Negli ultimi anni della sua carriera si esibiva con i colori di Warszawianka e di GwardiaWarszawa.
Già da giovane raggiunse un livello internazionale (10° posto nelle classifiche mondiali nel 1997). Nello stesso anno vinse il titolo di Campionato Europeo Junior e due anni dopo la medaglia d'oro del Campionato del Mondo Junior. Partecipando a diciotto anni ai Giochi Olimpici di Sydney, diventò inaspettatamente campionessa olimpica.
Il 10 novembre 2000, il presidente Aleksander Kwasniewski consegnò a Skolimowska la Croce al merito d'oro per questi risultati sportivi conseguiti[2]. Il 2 novembre 2009, per il suo contributo allo sviluppo e alla diffusione dello sport, il presidente Lech Kaczyński insignì postumo Skolimowska della Croce di Cavaliere dell'Ordine di Polonia Restituta.
Le sue prestazioni successive ai Giochi Olimpici e ai Campionati del Mondo non le portarono più medaglie. Il posto più alto, quarto, lo conquistò durante i Campionati del Mondo di Edmonton (2001) e Osaka (2007). Alle Olimpiadi di Atene (2004) conquistò il 5° posto, e quattro anni dopo a Pechino finì in finale senza risultato, bruciando tutti e tre i tentativi. Solo nei campionati del Vecchio Continente è riuscita a vincere medaglie - nel 2002 vinse l'argento, mentre nel 2006 vinse il bronzo. 12 volte Campionessa di Polonia - l'ultima volta nel 2008 (risultati). Il suo record di 76,83 m fu raggiunto l'11 maggio 2007 a Doha durante il Gran Premio della IAAF. Per raggiungere questo risultato, l'atleta ha battuto il suo precedente miglior risultato di 1,54 m . Questo è il 7 ° risultato nella storia mondiale di atletica leggera.
Dal 2004 al 2009 lavorò nel Dipartimento di Prevenzione del Commando di Polizia a Piaseczno (Voivodato Mazowieckie). Nel 2005 discusse la sua tesi di laurea intitolata Metodi di valutazione del merito creditizio e della sua garanzia presso la Facoltà di Management dell'Università di Varsavia.
KamilaSkolimowska è morta inaspettatamente il 18 febbraio 2009, durante un ritirodi atleti polacchi in Portogallo. Secondo le informazioni fornite a PAP, svenne durante l’allenamento. Durante il trasporto all'ospedale di Vila Real de Santo António perse conoscenza. Nonostante un'ora di rianimazione, i medici non riuscirono a salvarla[5]. La causa della morte fu l'embolia dell'arteria polmonare.
I funerali si svolsero il 26 febbraio 2009. La Messa concelebrata nella cattedrale del campo dell'esercito polacco a Varsavia è stata presieduta dal vescovo TadeuszPłoski. L'urna con le sue ceneri fu posta nella tomba del Viale Meritorio del Cimitero Militare di Powazki a Varsavia.
STRZELECKI EDMUND
Nato(-a): 20 luglio 1797
Morto(-a): 06 ottobre 1873
Nota biografica:
Sir Paweł Edmund Strzelecki (nato il 20 luglio 1797 a Głuszyn vicino a Poznań, morto il 6 ottobre 1873 a Londra) - un viaggiatore polacco, geologo, geografo, ricercatore ed esploratore.
Fu chiamato "Il Conte" nei saloni a causa del suo nome, che era difficile da pronunciare. Era un nobile polacco di famiglia di onorevoli. Il suo obiettivo era compiere la missione di vita, di riflettere il suo stigma sul destino del mondo. Credeva nel potere della ragione umana e della civiltà tecnica, proclamava la necessità di un uso razionale della terra da parte dell'uomo, credeva nella giustizia sociale e nella parità di diritti di tutte le persone, compresi gli indiani, gli aborigeni (prestava attenzione al trattamento inadeguato e distruttivo) e i polinesiani. Ne parlò a voce alta e ebbe tanti avversari quanti erano i suoi amici. Nacque a Głuszyn vicino a Poznań il 20 luglio 1797, morì a Londra il 6 ottobre 1873, dove fu sepolto - e le ceneri furono trasferite a Poznań (la cripta degli abitanti di Wielkopolska meritevoli nella chiesa di San Adalberto).